ISOLAMENTO IN MONTAGNA – GIORNO VENTITRE
Ottavo anniversario di matrimonio caratterizzato da venti forti di (in ordine alfabetico) Bora arrabbiata, Grecale offensivo, Libeccio insultante, Maestrale invettivo, Scirocco stronzo, Tramontana provocatoria, Zefiro oltraggioso. Da oggi fino a data da definirsi il ciclone litigioso concentrerà la sua azione perturbata su tutto l’arco della vita di coppia dapprima al mattino, poi nelle ore serali continuando anche nei sogni. Si prevede che il malumore continui a manifestarsi con temporali e locali nubifragi. C’è chi è prigioniero nella vita libera perché non si allinea alle convenzioni e chi è libero nella clausura perché si allinea al suo vero sé, ho sentito dire. Io non so dove sono. Sono nella fase del lampo, in attesa dell'arrivo di un tuono devastante. Dopo pranzo mio figlio accompagna il gatto Signor Cesare Marrali fuori in giardino e lo segue fino al recinto, poi, mentre il felino si allontana e scompare nella bruma, si sporge allungando il braccino per salutarlo. “A che ora torni? A che ora torni, Cesare a che ora torni? A che ora torni?” domanda il figlio implorante, quando la coda è solo un puntino appena visibile sulla stradina. Io sono poco distante e lo osservo disarmata, non so se ridere piangere o battere le mani. Per fortuna una vicina, forse estenuata, forse commossa, forse illuminata da un raggio di intelligenza divina lo interrompe affacciandosi al balconcino e rispondendo al posto del pelosetto fuggiasco: “Ha detto che torna alle quattro”. Il figlio, rasserenato, ringrazia la signora al balcone e inizia a chiacchierare amabilmente raccontando le peripezie del Signor Cesare Marrali, rilasciando anche dichiarazioni che non si possono definire del tutto rispettose della privacy del suddetto Sig. Marrali. Ho ricominciato a vestirmi di viola: qui in montagna avevo portato tutti i vestiti viola dopo la fine di un lavoro, tanto tempo fa. Tempo fa. Il passato mi sembra sommerso tra le foglie, nell’erba alta, confuso tra tanti eventi disordinati, strano che venga fuori con questo colore, che sia riapparso dalla valigia in soffitta. I miei vecchi vestiti viola. Perché amavo questo colore. Ed ero io. Il colore viola.
0 Comments
Your comment will be posted after it is approved.
Leave a Reply. |
BLOG Di una scrittrice nottambulaOSPITIpagine del blog
ISOLAMENTO IN MONTAGNA
Giorno uno Giorno due Giorno tre Giorno quattro Giorno cinque Giorno sei Giorno sette Giorno otto Giorno nove Giorno dieci Giorno undici Giorno dodici Giorno tredici Giorno quattordici Giorno quindici Giorno sedici Giorno diciassette Giorno diciotto Giorno diciannove Giorno venti Giorno ventuno Giorno ventidue Archivi
March 2021
|